domenica 11 dicembre 2022

Non je n’ai rien oublié - Charles Aznavour. Traduzione in italiano


NO NON HO DIMENTICATO NIENTE

Due vecchi amanti si incontrano dopo tanti anni. Si erano separati da giovani a causa del padre della ragazza. Di fronte alla donna una volta amata, l'eroe ordinario della canzone capisce che, contrariamente a quanto pensava, il passato non è del tutto passato:

Charles Aznavour "Non Je N'ai Rien Oublié"

Non avrei mai pensato che ci saremmo incontrati

Il caso è curioso, provoca le cose

E il destino pressante, per un momento si prende una pausa

No, non ho dimenticato nulla

Sorrido mio malgrado, semplicemente guardandoti

Se i mesi, gli anni segnano spesso gli esseri umani

Tu, non sei cambiata, forse l'acconciatura

No, non ho dimenticato nulla, non ho dimenticato niente

Sposato, io? Ma andiamo, non ho voluto.

Amo la mia libertà, e poi, detto tra noi

Non ho incontrato la donna della mia vita

Ma beviamo qualcosa e parlami di te

Cosa fai delle tue giornate, sei ricca e soddisfatta?

Vivi da sola a Parigi, ma che mi dici di questo tuo matrimonio?

Detto tra noi, i tuoi genitori devono essere morti di rabbia

No, non ho dimenticato nulla

Chi lo avrebbe detto un giorno, senza averlo provocato

Che il destino improvvisamente ci avrebbe messi faccia a faccia

Credevo che tutto morisse, col passare del tempo

No, non ho dimenticato nulla

Non so cosa dire né da dove cominciare

I ricordi abbondano, invadono la mia testa

E il mio passato torna dal fondo della sua sconfitta

No, non ho dimenticato niente, non ho dimenticato niente

Al tempo in cui avevo solo il mio cuore come arma

Tuo padre aveva per te altre ambizioni

Ha rotto il nostro amore e ha fatto sgorgare le nostre lacrime

Per un marito prescelto per la sua condizione economica

Volevo rivederti, ma eri stata rinchiusa

Ti ho scritto centinaia di volte, ma nessuna risposta

Mi ci è voluto molto tempo, prima che mi arrendessi

No, non ho dimenticato nulla

Il tempo stringe e il caffè sta già chiudendo

Sì, vieni che ti accompagno attraverso le strade deserte

Come ai tempi dei baci rubati sotto la tua porta

No, no, non ho dimenticato niente

Ogni stagione era la nostra stagione da amare

E non temevamo né l'inverno né l'autunno

È sempre primavera quando risuonano i nostri vent'anni

No, no, non ho dimenticato niente, non ho dimenticato niente

È stato bello sentire la tua presenza

Mi sento diverso, un po' più leggero

Spesso abbiamo bisogno di un bagno d’adolescenza

È dolce tornare alle fonti del passato

Vorrei, se vuoi, senza volerti forzare

Avere la possibilità di rivederti, insomma, se sarà possibile

Se ne hai voglia, se sei disponibile

Se tu non hai dimenticato nulla

Come me che non ho dimenticato nulla



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giovedì 10 novembre 2022

Come gestire la Rabbia, nostra e altrui.

Mauro Scardovelli suggerisce Humor e Compassione per Uscire dalla Rabbia. 

Io invece direi: Humor e... Misericordia.
La compassione rimane passiva, la Misericordia è la Compassione che passa all'azione. 

La RABBIA si gestisce facendo da genitore al nostro bambino interiore, scherzando sui suoi capriccetti e coccolandolo con parole dolci.

Con gli altri è sempre valido il metodo quasi millenario di Cecco d'Ascoli.


In pratica il Grande Marchigiano aveva intuito, 750 anni fa, che ci sono vari gradienti dell'Ira.
In base al livello di incazzatura:

LIVELLO BASSO: rispondere con dolcezza.

LIVELLO MEDIO: NON RISPONDERE, ascoltare, senza guardare con compassione né sguardo di sfida.

LIVELLO ALTO: ANDARSENE, GIRARE I TACCHI, fino a quando l'altro non si sia calmato. Difronte al furore della "rabbia narcistica", si rischiano le botte, "ci vuole la neurodeliri col punturone", come diceva una mia cara amica.

 


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lunedì 18 luglio 2022

COME SI MUOVE CHI DETIENTE IL POTERE?

COME SI MUOVE CHI DETIENTE IL POTERE?

Anzitutto bisogna dire che nel mondo Occidentale il Potere Vero è INVISIBILE.
Le 20/30 famiglie che nel mondo detengono il potere non si espongono MAI.
Mandano avanti i gestori dei Fondi d'Investimento, i Politici (servizi segreti), i militari, i giornali, ecc. ecc. 

IL POTERE TI LASCIA IN PACE SE LO LASCI IN PACE.
Vuol dire che se un regista di successo o un giornalista, trattano temi "scomodi", il Potere ti ridicolizza, viene a cercare i tuoi scheletri, ti elimina oppure, se non può farlo, ti compra. 

Quindi, visto che ogni uomo ha un prezzo, se vogliamo usare un termine elegante, l'uomo scomodo viene COOPTATO. 
Che significa? Vuol dire che ti affida compiti importanti negli apparati oppure ti regala una grande visibilità attraverso premi e inviti nei consessi più importanti.





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sabato 16 luglio 2022

L'IMPORTANZA DEI COLORI E IL GRANDE POTERE DI PANTONE®.

Leatrice Eiseman, direttore del Pantone Color Institute, ci fa sapere che gli stilisti hanno deciso i colori di moda fino al 2024, ebbene saranno ancora accesi, "energetici" e brillanti. Dal rosso fuoco delle cascate di lava al giallo brillante del sole samoano, da un’energizzante tigre arancione a un rosa violetto quasi neon. Secondo gli esperti la palette rifletterà “i nostri stili di vita ibridi e i nostri desideri contraddittori”. Di fatti, la tavolozza appena anticipata “permette ai consumatori di muoversi in modo fluido tra una gamma di tonalità contrastanti, consentendo loro di esprimere spontaneamente chi sono e come si sentono in un dato giorno. ”
Per noi maschi generici medi la moda e i colori sono tutte ubbie da donne. Quando vediamo i loro armadi stracolmi di vestiti e le sentiamo dire: "non ho nulla da mettermi", metteremmo volentieri mano alla pistola. In realtà un uomo medio dopo molto, ma molto, tempo, capisce che c'è un "non detto" e cioè: "non ho nulla da mettermi, IN BASE ALLO STATO D'ANIMO CHE HO IN QUESTO MOMENTO".



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venerdì 11 marzo 2022

ARCHITETTURE ITALIANE CHE HANNO CREATO IL GUSTO EUROPEO.

Da circa vent'anni, volevo scrivere questo post.

Oggi finalmente ho un po' di tempo.

  

Questo è il "Palazzo Reale" di Genova. Il riferimento architettonico per decine di palazzi reali europei.

Chi fu l'artefice di tanto interesse per l'architettura genovese? Tutto iniziò da un libro: "Palazzi di Genova" autore Pieter Paul Rubens 1ª ed. originale, 1622 Genere saggio Lingua originale italiano. E’ un libro dedicato all'architettura genovese del Cinquecento, pubblicato ad Anversa nel 1622, dal pittore Pieter Paul Rubens.  https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzi_di_Genova

Si tratta di una antologia delle più belle case della città di Genova, allora conosciuta come la "Superba". Rubens propose agli architetti fiamminghi di copiare queste architetture impressionanti. Gli inglesi solo dopo un paio di secoli iniziarono a copiarne lo stile. Le finestre che noi chiamiamo all’inglese in realtà sono alla genovese. Un po’ come il carattere corsivo che noi chiamiamo all’inglese e gli inglesi “italics”. Altro esempio dell'esterofilia genovese è il pandispagna, dolce creato "ad hoc" da un pasticciere genovese per i reali di Spagna. Non a caso in tutto il mondo si chiama genoise (genovese), ma noi crediamo che sia roba spagnola.

Tra i maggiori "scopiazzatori" ci furono, come sempre, i francesi. E' vero la Versailles di Luigi XIV iniziò dal 1661 al1678, ma era un accrocchio di edifici abbozzati, la vera Versailles inizia nel 1678 fino al 1715. Totalmente ispirata dai disegni genovesi di Rubens. Per non parlare dei tetti d'ardesia.

Anche la Roma dei papi fu una enorme fonte d'ispirazione fino alla fine  dell'800. I lucernari di San Pietro, ideati da Michelangelo, li ritroviamo in tutto il mondo.










Quando avrò tempo continuerò l'approfondimento su PALLADIO e la sua enorme influenza sull'architettura residenziale inglese ed americana...




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mercoledì 15 dicembre 2021

ATTENZIONE QUANDO IL NEMICO, IL CONCORRENTE O L'AVVERSARIO PRENDONO LE TUE DIFESE.

Spesso dietro atteggiamenti apparentemente virtuosi si nasconde il desiderio, un po' ipocrita, di dimostrare la propria "superiorità morale". Mi riferisco a chi
- RICONOSCE I MERITI di un avversario/concorrente/nemico. Ma soprattutto a chi
- DIFENDE DALLE CRITICHE un avversario/concorrente/nemico.

Tolto il caso VIRTUOSO di chi riconosce i meriti e cerca di trarne insegnamento;
questi due atteggiamenti hanno quasi sempre un sapore strumentale.
Diversi sono i motivi:

1. Prima di tutto chi lo fa difende la "torta" prima ancora della propria fetta; si tratta dei cosiddetti "interessi corporativi".

2. In secondo luogo, chi lo fa si mette, da solo, sul piedistallo di chi giudica, si autopromuove Giudice delle virtù altrui, che spesso sono inesistenti; "asinus fricat asinum", i due asini si accarezzano la reciproca vanità (illustrissimo, esimio, lei che è persona colta ed intelligente non dovrebbe incappare in tali errori).

3. In terzo luogo nella difesa dell'avversario spesso si consuma la massima perfidia perché è il modo più sottile per umiliarlo. Mettendo in evidenza la sua caduta in disgrazia (cosa frequentissima tra politici e giornalisti).

Virgilio, fa dire a Laocoonte: "timeo danaos et dona ferentes" ("ferentis", nella versione arcaica originale).
Temo i greci (nemici) quando portano i regali.

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SEMPLICITÀ È LA PAROLA D'ORDINE PERCHÉ LA COMPLESSITÀ È RENDERE DIFFICILE IL FACILE, ATTRAVERSO L'INUTILE.

La complessità è rendere difficile il facile, attraverso l'inutile.

I politici sono campioni di questo sport attraverso la burocrazia: per assumere pochi inutili elettori, complicano la vita ai cittadini con più tasse e maggiori adempimenti. La complessità artefatta è uno strumento di confusione per dissimulare le proprie intenzioni reali tutte tese verso il potere e la propria tranquillità economica.

Per affrontare un osso duro come la VITA, o più banalmente il Mercato, è necessario un sistema Semplice, la semplicità è la più grande raffinatezza intellettuale (Leonardo da Vinci). Già Callimaco si era espresso in questi termini: «μέγα βιβλίον μέγα κακόν», grande libro grande danno. 
Orazio seguiva la stessa linea affermando di praticare il "labor limae". 
La complessità è il più grande freno alla creatività. 
Quando si è creativi si fa un grosso sforzo senza sentire la fatica e con grande soddisfazione.

Semplificare richiede fatica: «Se si tratta di un discorso di dieci minuti, mi ci vuole una settimana per prepararlo; se è di 15 minuti tre giorni, se è un discorso di mezz'ora due giorni; se posso parlare per tutto il tempo che voglio, nessuna preparazione. Sono pronto adesso.» diceva Woodrow Wilson. 

Certo, senza cadere nell'estremo opposto dell'Ermetismo Astratto, ma, se non si è poeti, è difficile che accada, visto l’enorme lavoro che c’è dietro la SEMPLICITÀ. Sfrondare i rami dalle sovrastrutture e dai bias è una grande fatica.

La complessità tecnologica non è altro che l'assemblaggio logico di pezzi (elementi) resi semplici e quindi facilmente lavorabili. 
Più tecnologia mettiamo nelle relazioni, più il fattore umano fa la differenza, pertanto non dobbiamo temere la tecnologia.

Nella Comunicazione esiste Maledizione della Conoscenza, è un Bias Congnitivo, diamo per scontato che l’interlocutore ci capisca. Bisogna semplificare, gli altri non capiscono quello di cui parliamo. le persone non sono MAI attente, in più questa è l'epoca dei 500 milioni di siti Internet, in più la capacità di distrazione dei Social è devastante.

Molti storici ritengono che tra le cause della caduta dell'Impero Romano la più importante sia stata la complessità della macchina burocratica. Petanto la priorità assoluta è semplificare, in ogni ambito delle nostre attività.

Come si riduce la complessità? Lavorando molto sui nostri errori, vedi articolo in questo Bolog: https://metamorfosi2.blogspot.com/2023/02/gestione-dellerrore.html

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lunedì 8 novembre 2021

GLI AGENTI DI COMMERCIO HANNO ANCORA UN SENSO NEGLI ANNI '20 DEL 2000?

Quando il SITO e i SOCIAL non bastano, L’AGENTE è una forte leva per attirare l'attenzione, perché è Phygital: agisce a livello Digital ma anche fisicamente. 
L’Agente 
è un 1) ATTORE che ATTIRA L’ATTENZIONE e ATTIVA L’ASCOLTO. Ma è anche molto di più per l’azienda. 
È un 2) DIVULGATORE-FORMATORE. 
È un 3) ESPLORATORE dei NUOVI MERCATI, dà informazioni fondamentali al Marketing, verifica che il potenziale cliente sia affidabile. 
È un 4) AVVOCATO DIFENSORE della propria AZIENDA e del proprio PRODOTTO, ad ogni obiezione una soluzione
È uno 5) PSICOLOGO che motiva e ottiene la fiducia del cliente, lo ascolta, lo fa sfogare e gli toglie le paure.
Infine è un 6) NEGOZIATORE che rende vantaggioso il contratto sia per l’AZIENDA che per il CLIENTE, ma tiene sempre la barra dritta sul MOQ (Mininum Order Quantity).

Ma c'è un MA, c'è un MA enorme, l'agente di commercio del futuro dovrà essere preparatissimo, selezionato sul campo (il "corpo-a-corpo" col cliente è l'unico filtro vero) e pagato con un fisso da impiegato, per la sua massima tranquillità, in più dovrà percepire un'adeguata provvigione. 
Anche perché oggi l'agente è sempre più impiegato dalle aziende come "CUSTOMER CARE"un ruolo che un impiegato commerciale generico non può sostenere a pieno, perché non consoce il cliente: né la sua storia, né la sua psicologia.

Se è laureato è bene, ma non è fondamentale, perché strategico è l'ASCOLTO cioè capire ciò che il cliente NON dice
In altre parole deve essere una persona intelligente, nel senso etimologico del termine: "intelligĕre" che in latino significa «intendere», composto dall’avverbio intus (dentro), e legere (leggere). 
Quindi è la capacità di capire "LE COSE SOTTINTESE, MA NON DETTE" e anche le sottintese ma NON SCRITTE. 
Una persona intelligente coglie il significato profondo di ciò che lo circonda, sia in ciò che è scritto sia in ciò che è detto e sia nel mondo osservabile
Una visita ad un cliente senza aver preso appunti è una visita persa, perché la memoria va aiutata in quanto è la fiamma che alimenta l'intelligenza intesa come interconnessione tra logica ed intuito.
L'agente intelligente ed organizzato è il vantaggio competitivo di un'azienda, i buoni agenti sono l' "arma segreta delle aziende" contro la concorrenza. 
Vendere è una cosa stupida, ma che gli stupidi non sanno fare. 

Purtroppo spesso nelle aziende italiane a capo degli agenti ci sono persone che, mediamente, hanno appena la scuola dell'obbligo, messi dai "manager" a selezionare e controllare la "forza vendita".

Questo perché i dirigenti delle aziende italiane sono spesso (non tutti) persone  vecchie soprattutto di testa. 
Ho larga esperienza di imprenditori nati negli anni  70 e 80 che ancora nei primi anni del 2000 usavano il WEB solo per le e-mail e a cui in generale "Internet faceva, e fa schifo". Non capendo niente di Web Marketing sono costretti ad affidarsi (con giustificato sospetto) ad incompetenti che non sanno niente di strategia aziendale, di mercato, né di Intelligenza Artificiale.

Le seconde e terze generazioni imprenditoriali hanno ereditato, ma i genitori ed i nonni "fondatori" non si sono mai fidati a pieno di loro, quindi sono cresciuti impreparati ed insicuri. Se ci mettiamo che il "Sistema Italia" scoraggia l'Impresa, molti fondatori hanno preferito vendere ad imprese straniere, meglio prendere i soldi e godersi la vita nei paradisi fiscali che lasciare l'azienda fallire dopo pochi anni.


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UN POSTO AL SOLE.

UN POSTO AL SOLE 

ERA LO SLOGAN DELL'ITALIA COLONIALE ALLA CONQUISTA DELL'AFRICA. 

OGGI OGNI CARNEADE LO PRETENDE.


Siamo tutti come questa lucertolina, in cerca di un posto al sole, possibilmente in un posto unico e confortevole. Amiamo pavoneggiarci sui Social, che furbescamente impediscono il "pollice verso". Purtroppo il Business è un'altra cosa, ci pensano i punteggi (Rating) e le recensioni spietate dei clienti insoddisfatti a dare la sveglia. Poche illusioni, il 90% dei consumatori compra in base a quelle due "metriche": punteggio e recensioni. Gli sbarbati che acquistano un bene di consumo immediato forse ascoltano l'influencer, ma se il bene è durevole e magari è un bene d'investimento, il cliente fa molto meno il fighetto, diventa analitico e scarta senza pietà. In Cina da poco vige un "punteggio del cittadino" chiamato "Sistema di Credito Sociale". Come abbiamo visto ultimamente, quello che succede in Cina può diventare "virale" e trovare terreno fertile anche in occidente.

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venerdì 27 agosto 2021

IL PARADOSSO DI AMAZON

Per ogni richiesta o approfondimento contattatemi direttamente, i miei recapiti: cellulare, fisso ed email li trovate ovunque. Aleandro Fanucci

AMAZON è un’azienda che tutti conoscono, ma di cui nessuno sa niente. Sappiamo che AMAZON è un sito dove si comprano le cose, che sta in America, che è stata fondata da Jeff Bezos e che Bezos è un riccone universale.

Esattamente come il Paradosso della Gioconda (cfr. Roberto Mercadini), tutti sanno che è un quadro che sta al Louvre di Parigi, che è stato dipinto da Leonardo da Vinci e che Leonardo è un genio universale.

Ma pochi sanno che la Gioconda fu dipinta su tavola di pioppo bianco e non su tela, perché il supporto preferito da Leonardo era il legno, a volte di pioppo altre di noce. Inoltre Leonardo la portò con sé in Francia, donandola in seguito al proprio discepolo prediletto Gian Giacomo Caprotti da Oreno, detto il Salai, che la vendette a peso d’oro al re di Francia, Francesco I. Non fu quindi Leonardo a venderla ai francesi.

Tornando ad AMAZON, Jeff Bezos il 5 luglio 2021, ha ufficializzato la nomina di Andy Jassy come suo successore nella carica di amministratore delegato. Jassy ha raccontato che, nella seduta del 26/04/1999, le azioni Amazon, che vendeva solo Libri e CD, toccarono la quotazione di 110 dollari. In una seduta dell’ottobre del 2001 scesero a 5,5 dollari. Per inciso ora sono a circa 3.310 dollari. All'epoca il crollo della new-economy causò la chiusura di molte startup digitali e Amazon sembrava essere destinata a fare la stessa fine.

Ancora nel 2001 #AMAZON VENDEVA UNICAMENTE I PROPRI PRODOTTI e non poteva competere con giganti come eBay, quindi era il momento di decidere se permettere ad altre aziende di vendere i loro prodotti sulla piattaforma Amazon.

Molti dirigenti si opposero ad un cambiamento tanto radicale, ma Bezos e il suo braccio destro #AndyJassy decisero di PERMETTERE A PARTI TERZE DI VENDERE purché mettessero al centro il Cliente, dal momento in cui effetua l'ordine a quello in cui si ritira la merce, passando per i resi, creando un'USER EXPERIENCE unica al mondo.

Questa scelta pose le basi per il successo planetario dell'azienda. Ora all’interno del sito Amazon (marketplace) quasi la metà delle unità vendute al dettaglio sono prodotti di venditori terzi, ma il grosso è costituito da prodotti Amazon(cloud), pertanto Bezos può essere in concorrenza con chi vende sul suo mercato virtuale. Inoltre, come sanno benissimo i ”venditori terzi”, Amazon richiede una percentuale (circa il 15%) sul valore del prodotto venduto.

Per comporre l'immagine della Gioconda-Amazon, ho preso il pittogramma di Amazon (che contiene due significati in uno: sorriso stilizzato e la freccia dei corrieri), poi l'ho inserito al posto dell'enigmatico sorriso della Gioconda, per sottolineare i due "enigmi"... In realtà nel pittogramma di Amazon ci vedo un terzo significato benaugurante: la curva del fatturato che cresce; come diceva Raymond Loewy, uno dei più grandi designer del XX secolo, "amo le curve, ma quella che preferisco è quella del fatturato che cresce"

Amazon nasce tra il 1994 e il 1995 a Bellvue, un sobborgo di Seattle, nello stato di Washington. All'inizio si specializza nella vendita su internet di libri, musica e videogames.

Bezos è appena trentenne e subito chiama la sua creatura Cadabra, ma il nome a molti suona “cadaverico”, fortunatamente lo sostituisce con Amazon perché il Rio delle Amazzoni è il bacino idrografico più grande del mondo e lui intende costruire la libreria più grande del mondo.

La crescita dell'azienda è esponenziale e Jeffrey Preston Bezos, nel 1999, conquista la copertina di TIME, la più prestigiosa al mondo.

Nel 2000 esplode la bolla speculativa delle “dot(.)com” sul mercato NASDAQ e Amazon rischia di scomparire.

Come detto nel 2001 Bezos ed il suo collaboratore Andy Jassy decidono di rivoluzionare la strategia: PERMETTERE A PARTI TERZE DI VENDERE SU AMAZON, facendo concorrenza ad eBay, ma continuando a vendere in proprio libri, musica, videogames e altro, molto altro... 

Senza esplicitarlo, da subito, Bezos oltre ad eBay, mette nel mirino anche il gruppo Walmart (una specie di Gruppo Coop Alleanza moltiplicato 40 volte).

Ricapitolando, tutti vengono invitati a vendere tutto sul “marketplace” Amazon, ma chi entra deve rispettare i VALORI di Amazon.

Già, ma quali sono questi valori? Bezos li ripete ad ogni intervista:

SONO OSSESSIONATO DALLA CUSTOMER EXPERIENCE e lo stesso mindset lo devono avere quelli che vogliono vendere su Amazon.

Referenze: Chiedo sempre al cliente quello che ha apprezzato nel passato e quello che lo ha disgustato.

- Facilità d’uso, nel momento dell'ACQUISTO: il sito deve essere molto intuitivo, ci deve navigare facilmente anche chi ha il celvello in pausa.

Prezzi bassi: “mentalità low cost”, non si diventa low cost, si nasce low cost.

- Informazioni: il cliente deve avere tutte le informazioni che gli servono per effettuare l’acquisto consapevole, Amazon non ha nulla da nascondere.

- Ottimo servizio clienti, soprattuto nel POST VENDITA (Customer Care): tracciamento costante del prodotto e restituzione immediata se non si è soddifatti.

 È sempre bello ascoltare e leggere chi oggi, soprattutto in Italia, scopre questi VALORI, d'altra parte è sempre una novità ciò che non si conosceva prima, anche se si tratta di concetti sedimentati nel tempo. Meglio tardi che mai. Sempre che si riesca ad interiorizzarli e a metterli in pratica... 

Jeff Bezos narra che un giorno del 1994, mentre si occupava di hedge fund, notò che le aziende della new economy quotate sul mercato NASDAQ stavano realizzando una crescita del 2.300%, questo fatto gli fece scoccare la scintilla: “Perché non mi metto a vendere anch’io su Internet? Già, ma cosa?”. Dopo un po’ di notti insonni arrivò ad una conclusione: "in tutto il mondo esistono 3 milioni di titoli di libri da vendere, un quantità enorme, solo il Web può contenerli tutti. Inoltre esistono più di 200.000 CD musicali, anche in questo caso l’unica vetrina in cui possono essere trovati e Internet. I libri li conoscono tutti, ma nessuno riesce a venderli come si deve. Ci provo, mi butto". Bezos lo descrive come “un periodo di eccitazione continua”

Nel 1997, dopo soli 3 anni, Amazon commercializzava più di 1,5 milioni di titoli di libri. Il tutto senza fare pubblicità sui mezzi tradizionali, tranne nel 1996, quando per un breve periodo apparve qualche annuncio sul New York Time.

Bezos fece semplice considerazione: “visto che Amazon è una Web Company al Web devo affidare la pubblicità” e investì sui 40 siti più visitati degli States, a prezzi molto bassi. Mentre sui mezzi tradizionali: radio, TV e giornali cercò in tutti i modi un’esposizione mediatica facendosi intervistare... senza spendere un dollaro. Poi puntò sul passaparola, sicuro che la qualità del servizio di consegna veloce dei libri avrebbe sorpreso l’utente medio (il famoso effetto WOW).

Nella seconda metà degli anni ‘90 Google non esisteva e se volevi entrare un sito dovevi digitare perfettamente l’URL (http:// ecc. ecc) Bezos decise di usare un banner con su scritto, più o meno: “SIAMO UNA LIBRERIA, CLICCA” e si atterrava su AMAZON. Oggi è banale, ma allora fu una trovata che stupì tutti perché le immagini non contenevano link, ma “MACRO”.

Altro argomento Low Cost caro a Bezos la logistica: “I costi che andremo ad assumere per l’apertura di nuovi megadepositi non sono paragonabili all’aprire tanti negozi in giro per gli Stati Uniti, come fa Walmart. Ora pago 3 $ a mq per l’affitto di ogni Centro di Distribuzione in periferia, se seguissi la politica Walmart dovrei avere i negozi in centro e li dovrei comprare pagandoli 70 $ a mq. Farei una cattiva matematica se ragionassi così”.

Sul rischio del cambiamento: “Non abbiamo nessuna garanzia che AMAZON sopravviverà, ci stiamo buttando su nuovi prodotti e nuove aree geografiche ma è rischioso".

A chi lo criticava per non avere una storia né una specializzazione: “Non credo di essere arrogante nel pensare di vendere prodotti di cui non mi sono mai occupato prima, rispetto le aziende che hanno esperienze decennali. Di libri e di musica, non ne sapevo nulla, però ho assunto gente superesperta e supercompetente in ogni settore e ora siamo i primi, lo stesso vale per i giochi elettronici. E’ una questione d’impegno nei confronti dei clienti, non rilasciamo mai una nuova linea di prodotti prima che sia pronta”.

Nel 1999, Amazon aveva 3000 dipendenti e 12 depositi (chiamati FC, Fulfillment Center),strategicamente disseminati negli USA per arrivare più velocemente a casa dell’acquirente. Entro il 2022 i dipendenti saranno circa un milione e mezzo, mentre i centri di distribuzione sono attualmente 185 nel mondo, di cui 77 in Europa: 22 in Germania, 21 in Gran Bretagna, 10 in Francia, 8 in Spagna, 7 in Polonia e solo 5 in Italia. Come si vede Amazon ha sempre investito con riluttanza in Italia, a causa dei radicati pregiudizi che hanno gli investitori americani: la lentezza della giustizia, le mafie, la sindacalizzazione ideologica e non pragmatica (notizia di questi giorni è, al contrario, la firma di un accordo nazionale tra Amazon e i tra sindacati storici italiani).
All’interno dei Fulfillment Center Amazon sono state concepite rivoluzionarie soluzioni logistiche, un esempio? Per evitare confusione al magazziniere, la singola maglietta NON si trova con altre magliette, ma con i rasoi, i giocattoli e le lavastoviglie, dunque sarà proprio quella maglietta ad arrivare al cliente.

Durante un’intervista televisiva Bezos spiegava: “Se sei ossessionato dalla soddisfazione del cliente sarai sempre primo... Nel lungo periodo non c’è nessun disallineamento tra interessi del cliente e quello degli azionisti. Questa è la mia mentalità e la mia convinzione”.

Presto apriranno ovunque i negozi tradizionali (store brick&mortar) a marchio Amazon, anche in centro città. Ma non è una sorpresa -la prima libreria fisica, Amazon Books, è stata lanciata con successo a Seattle già nel 2015- Bezos aspetta che il Mondo sia "web ready" per completare la sua vision: “online e negozio fisico, uniti per più occasioni di acquisto”. La rete fisica a supporto dell'online è sempre esistita, in futuro sarà ancora più integrata. Esiste già da molto il Click&Collect, prima esploro online, scelgo, ordino e vado nei Punti di ritiro (pick-up-point, Locker). Il contrario è lo Showrooming, vai nel negozio, provi il prodotto, il vestito, ricevi consulenza compri online. Il cliente che preferisce uscire di casa, va per il ritiro, ma anche per pagamenti in contanti. Sì, perché grazie ad un accordo con WesternUnionAmazon accetta i contanti.

Attenzione! Il mondo sta diventando Web Ready e Amazon apre i negozi fisici? Sì perché Amazon ormai ha le spalle larghissime e si è accorta che:

  1. I punti di sofferenza sono notevoli anche per chi va in negozio e non solo per chi compra online (i vecchi acquisti per corrispondenza). Evidentemente Bezos, grazie ai suoi VALORI, ha la soluzione.
  2. Per Amazon oggi non c'è più differenza tra essere rivenditore fisico e rivenditore di e-commerce, TUTTO È COMMERCIO. Quindi tutti i modi in cui un cliente potrebbe voler fare acquisti vanno presidiati.
  3. I negozi fisici, lo Showrooming aiuterà Amazon a sfondare il mercato della moda, il settore in cui c'è più polpa, Zara, H&M e compagnia sono avvisate.
  4. I negozi fisici Amazono aiuteranno lo sviluppo dell'Ecosistema Amazon. Gli addetti potranno spiegare e far provare i servizi Amazon Echo, Alexa, Amazon Prime, AWS ecc.
  5. Ridurre i Costi di Spedizione, che negli ultimi 6 anni sono triplicati (incidono per 30 miliardi di $) e migliorare il processo di restituzione per i clienti. I negozi possono fungere da punti di ritiro per i clienti, quindi Amazon riduce i costi di consegna. Ancora meglio, attira i clienti in negozio e mentre stanno ritirando il loro ordine sono tentati di fare ancora più acquisti.

Altra cosa che pochissimi sanno è che il 58% delle entrate Amazon le realizza grazie ad AWS una sua creatura nata nel 2006 (12 anni dopo Amazon). Fedele al mindset di Bezos, AWS, che fornisce servizi di cloud computing, nasce con principi Low Cost: archiviazione, gestione, sicurezza dei dati, software e continuità, vengono erogati e pagati solo in base all’uso. Le aziende risparmiano sui costi operativi, gestiscono l'infrastruttura in modo più efficiente e ridimensionano le risorse in base all'evoluzione delle esigenze aziendali. In pratica Amazono è il maggior concorrente di IBM. È la stessa strategia di Coop Alleanza che fa i soldi veri con Igd e Unipol, oppure IKEA che marginalizza con ristoranti, bistrot e "negozio svedese".

Non si diventa Low Cost, si è Low Cost come dice Jean-Paul Tréguer. Purché ci sia una qualità minima accettabile. Le aziende, le organizzazioni, EXO (Exponential Organizations), LEAN, DISRUPTIVE, sono delle rielaborazioni del concetto LOW COST. Aziende che esistono da sempre Bic e IKEA ne sono l'esempio. Rayan Air, Easy Jet, Aldi, Dacia, Sandoz, Free Mobile, ecc. Hanno riprodotto quel tipo di organizzazione perché ne condividevano il mindset geneticamente.



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