GESTIONE DELL'ERRORE.
Quando si commette un errore le cose da fare sono poche ma decisive:
Quando si commette un errore le cose da fare sono poche ma decisive:
1) Accogliere con sportività l'errore, Accettare di averlo fatto, reprimi l'orgoglio, la cosa peggiore è mentire a sé stessi.
2) Ammettere l'errore, anche se sei in un ambiente di lavoro tossico, questo, paradossalmente, ti darà forza di fronte a quei personaggi immaturi sempre pronti a puntare il ditino contro colleghi e sottoposti.
3) Imparare tutto quello che c'è da imparare dall'errore compiuto, questa è la fase più costruttiva di un piccolo fallimento. Avere l'umiltà di farsi aiutare dal team o, se il team è tossico, cercare un supporto di qualità, il Web è pieno di spunti e suggerimenti.
4) Non commettere MAI PIU' lo stesso errore, errare è umano, perseverare...
La complessità artificiosa è la massima forma di disonestà intellettuale, perché chi ha posizioni di potere, per orgoglio, tenta di nascondere i propri errori. Gli errori vengono spesso coperti dalla complessità, che, in ultima analisi, è la disonestà del burocrate per coprire un particolare errore donandogli dignità intellettuale e proteggeersi da una giusta sanzione, che non arriverà mai.
Tratto da un mio Post su LinlkedIn https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6947731258416226304/
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