La contrapposizione è con la memoria volontaria che proprio perché forzata è spesso fallace e quasi mai emozionante.
"...All’improvviso il ricordo è davanti a me. Il gusto era quello del pezzetto di madeleine che a Combray, la domenica mattina, quando andavo a darle il buongiorno in camera sua, zia Leonia mi offriva dopo averlo inzuppato nel suo infuso di tè o di tiglio".
A parte il giudizio sulla pallosità dell'opera, ma quelli erano tempi in cui i borghesi avevano tanto tempo libero, le intuizioni sulle emozioni profonde delle anime sensibili sono davvero brillanti.
In estrema sintesi per Proust un profumo, un sapore -ma anche una vista, uno scorcio- ci possono scaraventare in un passato che credevamo dissolto.
Si tratta di un episodio di grandissima felicità. Perché grazie al cielo la memoria è selettiva, ricorda il bello e cancella il brutto (non sempre, per fortuna degli psicologi).
Nessun commento:
Posta un commento
L′autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell′immagine o dell'onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi all′autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62-2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet: qualora il loro uso violasse diritti d′autore, lo si comunichi all′autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione.