Il vecchio sito, che non funziona, va rigenerato o rottamato, perché all’origine non c’era un progetto. Dannoso perdere tempo.
Il vecchio sito che non funziona, va rigenerato o rottamato con l’aiuto di uno specialista del marketing digitale. Uno che conosca le tendenze e le migliori pratiche, ma soprattutto aiuti l’imprenditore a cambiare mentalità per consentirgli di rimanere connesso al futuro. Bisogna ricostruire la fiducia nelle competenze informatiche già presenti in azienda, crearne di nuove e ampliarle.
Qui si tratta di vivere o morire, la torta si è rimpicciolita e il WEB è l’unica via. Stare fermi con un sito che non funziona mentre la concorrenza vola significa morire. Per non parlare di chi su Internet non è proprio presente. È assurdo temere un investimento strategico relativamente piccolo e sicuramente fruttuoso, specie se si guardano le spese del passato.
Certo, i più avveduti si sono dati una mossa, ma molti ancora aspettano i finanziamenti agevolati per l’innovazione. Il titolare d’azienda deve convincersi che è lui il protagonista non il tecnico che realizza i siti. Non si adotta una tecnologia digitale perché si spera in un finanziamento.
L’anno difficile che ci siamo lasciati alle spalle ha aumentato la consapevolezza tecnologica degli italiani. Anche i più riluttanti si sono accorti che l’e-commerce facilita la vita a chi vende e a chi compra.
La sede dell’azienda rimane il campo di battaglia, non bisogna più guardare il negozio fisico e il commercio elettronico come entità separate, è tutto concatenato, Tutto è Commercio. Questo è il nuovo paradigma: alcuni clienti non si spostano da casa, altri comprano online e ritirano in negozio o nei pickup point, altri ancora, visitano il negozio per vedere, provare e avere una consulenza, poi ordinano con lo smartphone.
Come tutti i cambiamenti quest’accelerazione ha generato una grande paura, soprattutto nell’imprenditore non più giovane. La paura spesso paralizza chi la prova, proprio quando gli tocca progettare come investire tempo e risorse. Il sito è anche il pretesto per rivedere con calma la propria attività e decidere se dare una scossa all’organizzazione, cambiando collaboratori e fornitori, oppure valutare se mettere in discussione il proprio modello di business e cambiare settore merceologico. Ma una cosa è certa: non è più tempo di “aspettare tempi migliori”, perché la “rimandite” (il rinvio continuo delle cose importanti da fare) porta al declino, adesso è il momento di agire.
Scegliere un Web Manager competente è la prima cosa da fare, uno che sappia proporre più alternative, che possieda solide referenze e che parli in modo chiaro e coinvolgente. Da lui bisogna pretendere di essere formati e resi autonomi insieme ai propri collaboratori e soprattutto che garantisca un’assistenza continua.
Si tratta di ri-partire col piede giusto perché un sito bene o male in passato se lo sono costruito quasi tutti, ma c’è un peccato originale della maggior parte dei siti web, un errore strategico: sono state fatte le cose al contrario.
Chi, anni fa, si è costruito un sito lo ha fatto senza un progetto, per seguire l’onda del progresso tecnologico, ma in realtà senza sapere cosa farsene. Il sito aziendale è uno strumento che arriva dopo aver elaborato le strategie per raggiungere gli obiettivi fissati.
Arriviamo alla domanda fondamentale: a cosa serve un sito web, quali sono gli obiettivi?
Gli obiettivi sono: vendere di più, fare conoscere il valore e l’unicità del prodotto, l’utilità del servizio nel risolvere i problemi e soddisfare i bisogni.
Avere chiare le strategie: scegliere a chi si vuole vendere, cioè la tipologia di cliente per fascia di età, sesso, reddito, residenza ecc. In gergo il Buyer Persona. Perché individuare con precisione il tipo di cliente per prodotti e servizi è l’investimento più importante.
Da ultimo gli strumenti, per attuare la strategia e raggiungere gli obiettivi sono: il sito e-commerce, la presenza sui social, la pubblicità, la presenza sui marketplace come Amazon ed eBay, ecc.
Impariamo dai nostri errori e saremo sulla strada giusta.
ARTICOLO PUBBLICATO SU ITALIA OGGI 08/01/2021, PAG.15

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