sabato 15 dicembre 2012

Per tutelare i cassettisti l'unica è impedire lo scalping.

Secondo me non bisogna più "giocare" in borsa, ma solo investire. Basta acquistare e vendere allo scoperto, basta anche acquistare titoli e venderli in continuazione, il cosiddetto scalping. Pronti contro termini altra roba più da agenzie di scommesse che da economia o finanza.

Lo stato non dovrebbe permettere simili cose, per le scommesse c'è la SNAI e BWIN.
Nei titoli è cristallizzata l'attività d'impresa, non si può in alcun modo tollerare che si giochi sulla pelle dei risparmiatori e degli imprenditori.
Nel momento in cui acquisto un'azione acquisto una quota di proprietà di quell'azienda, devo essere pertanto convinto della bontà di quel business e delle capacità del management che amministra quell'azienda.
Non posso essere in balìa degli speculatori che acquistano e vendono in una frazione di secondo.
E' contrario ad ogni principio morale e soprattutto economico, si presta all'insider trading ed alla lunga si danneggiano i paesi più fragili che, al contrario, avrebbero bisogno di un mercato dei titoli "veritiero", che premi le aziende ben amministrate.

Poche chiacchiere: chi acquista AZIONI in borsa deve tenersele almeno una settimana, in alcuni casi MINIMO un mese.
Basta "prodotti" poco chiari, che servono solo a coprire operazioni ambigue e redditizie solo per chi le architetta.

Solo in questo caso posso diventare socio consapevole di un'azienda, migliaia di aziende potrebbero essere quotate in borsa e l'investimento diventare davvero consapevole.

La finanza per riacquistare la propria credibilità deve ritrovare un'etica e cacciare i mercanti da Tempio.

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