mercoledì 8 maggio 2019

L'AUTOPROMOZIONE NON È NARCISIMO NÉ EGOCENTRISMO.

L'Autopromozione è un PROCESSO continuo di valutazione delle proprie competenze e di quello che si fa per migliorarle ed accrescerle.

Culturalmente molti di noi trovano difficoltà a mettersi in vetrina, la nostra cultura è assai condizionante, si ha una costante PAURA di venire giudicati male e magari derisi.
In ogni caso bisogna fare uno sforzo e vincere la vergogna.
Vincere l'eccessivo pudore significa superare la fase adolescenziale, per fare posto alla consapevolezza e alla CONVINZIONE. 

Da notare che spesso i vecchi sono spudorati, non è solo rincoglionimento, è anche esperienza (messa a frutto quando ormai è troppo tardi).

Come dice il neuropsichiatra Boris Cyrulnik, la VERGOGNA è il veleno dell'anima
La vergogna è una rappresentazione di sé stessi che riduce l'autostima e la resilienza. Bisogna uscire dalla tana con un coraggio morbido, perché si rischia di passare da un complesso di inferiorità ad uno di superiorità.

Ripeto, non sto parlando di diventare superbi e arroganti. Anzi teniamo ben segreto il bene che facciamo, perché lo potenziamo. In quanto tutto ciò che teniamo segreto viene potenziato. Mentre il male conviene confessarlo per depotenziarlo. Questa legge Karmica/psicologica non c'entra per niente con l'autovalutazione oggettiva che facciamo delle nostre capacità e caratteristiche.

Se non siamo convinti di noi stessi, della nostra storia e del nostro valore, NESSUNO dico NESSUNO ci riconoscerà mai nulla. Anche se lavoriamo molto meglio e più sodo degli altri.
Il capo non lo farà perché ha PAURA che gli chiediamo più soldi, il superiore, se si accorge che sei in gamba, cerca di "gambizzarti", il collega è naturalmente, geneticamente invidioso. 
(L'invidia nasce dalla vanità lo spiego, spero, bene qui: https://metamorfosi2.blogspot.com/2019/01/la-miseria-e-la-ridicolaggine.html)

Bisogna DISTINGUERSI 
per trovare un nuovo lavoro o per lavorare meglio nel posto di lavoro in cui già ci troviamo.
Pochi lo sanno, ma il lavoro si trova, nell' 85% dei casi, grazie al passaparola: 
amici e conoscenti ci segnalano alle aziende che ricercano personale.
Se siamo dei musoni, scontrosi o gente eccessivamente discreta e riservata ce la prendiamo in quel posto. 
La vita è qui e adesso, non possiamo permetterci il lusso di essere apprezzati da morti (vedi Ugo Foscolo, Nikola Tesla, Ladislao Biro e tanti altri). 

Gli inglesi sono persone che adottano culturalmente un "low profile", ma per primi si sono accorti di questi loro limiti e suggeriscono di visualizzare uno ZAINETTO mentale dove buttare dentro tre categorie di qualità che ci rappresentano in positivo:
  • TALENTI (o inclinazioni) che riteniamo di avere e che ci vengono riconosciuti da sempre.
  • COMPETENZE professionali.
  • SUCCESSI conseguiti (anche essere arrivati terzi al torneo locale di ping-pong).

Nei momenti di STRESS-TENSIONE-NERVOSISMO 
pensiamo a tutte le volte che ce la siamo cavata, da soli, e in che modo ci siamo riusciti (delle volte semplicemente resistendo a denti stretti).

Se chiediamo ad un amico o ad un collega cosa apprezzano in noi avremo delle sorprese enormi. 
Io scoprii di avere capacità di elaborazione, essere colto e brillante, ma anche di essere un po' stronzo (stando tra i francesi succede).

Quello che ci dicono gli altri è quello che ci rende SPECIALI ed è da lì che si può cominciare il processo di AUTOPROMOZIONE.

Lo hanno detto in molti, anche Gandhi: se assumi una postura o se ti sforzi di ridere anche se non c'è un cavolo da ridere, il cervello incomincia una somatizzazione al contrario La mente si rallegra condizionata dal corpo.

Mettersi le mani sui fianchi e stare con i piedi ben piantati in terra ci fa acquisire consapevolezza, fiducia e forse riusciamo a parlare in pubblico del nostro argomento preferito, il modo migliore per autopromuoverci.

Bravo 7+



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