L'Autopromozione è un PROCESSO continuo di valutazione delle
proprie competenze e di quello che si fa per migliorarle ed accrescerle.
Culturalmente molti di noi trovano difficoltà a
mettersi in vetrina, la nostra cultura è assai condizionante, si ha una
costante PAURA di venire giudicati male e magari derisi.
In ogni caso bisogna fare uno sforzo e vincere la
vergogna.
Vincere l'eccessivo pudore significa superare la fase
adolescenziale, per fare posto alla consapevolezza e
alla CONVINZIONE.
Da notare che
spesso i vecchi sono spudorati, non è solo rincoglionimento, è anche esperienza
(messa a frutto quando ormai è troppo tardi).
Come dice il neuropsichiatra Boris
Cyrulnik, la VERGOGNA è il veleno dell'anima.
La vergogna è una rappresentazione di sé stessi che
riduce l'autostima e la resilienza. Bisogna uscire dalla tana con un coraggio
morbido, perché si rischia di passare da un complesso di inferiorità ad uno di
superiorità.
Ripeto, non sto parlando di diventare superbi e
arroganti. Anzi teniamo ben segreto il bene che facciamo, perché lo potenziamo.
In quanto tutto ciò che teniamo segreto viene potenziato. Mentre il male conviene
confessarlo per depotenziarlo. Questa legge Karmica/psicologica non c'entra
per niente con l'autovalutazione oggettiva che facciamo delle nostre capacità e
caratteristiche.
Se non siamo convinti di noi stessi, della nostra
storia e del nostro valore, NESSUNO dico NESSUNO ci riconoscerà mai nulla.
Anche se lavoriamo molto meglio e più sodo degli altri.
Il capo non lo farà perché ha PAURA che gli chiediamo
più soldi, il superiore, se si accorge che sei in gamba, cerca di
"gambizzarti", il collega è naturalmente, geneticamente
invidioso.
(L'invidia nasce dalla vanità lo spiego, spero, bene
qui: https://metamorfosi2.blogspot.com/2019/01/la-miseria-e-la-ridicolaggine.html)
Bisogna DISTINGUERSI
per trovare un nuovo lavoro o per lavorare
meglio nel
posto di lavoro in cui già ci troviamo.
Pochi lo sanno, ma il lavoro si trova,
nell' 85% dei casi, grazie al passaparola:
amici e conoscenti ci segnalano alle aziende che
ricercano personale.
Se siamo dei musoni, scontrosi o gente eccessivamente
discreta e riservata ce la prendiamo in quel posto.
La vita è qui e adesso, non
possiamo permetterci il lusso di essere apprezzati da morti (vedi Ugo Foscolo, Nikola Tesla, Ladislao Biro e
tanti altri).
Gli inglesi sono persone che adottano culturalmente un
"low profile", ma per primi si sono accorti di questi loro limiti e
suggeriscono di visualizzare uno ZAINETTO mentale dove buttare
dentro tre categorie di qualità che ci rappresentano in positivo:
- TALENTI
(o inclinazioni) che riteniamo di avere e che ci vengono riconosciuti da
sempre.
- COMPETENZE
professionali.
- SUCCESSI
conseguiti (anche essere arrivati terzi al torneo locale di ping-pong).
Nei momenti di STRESS-TENSIONE-NERVOSISMO
pensiamo a tutte le volte che ce la siamo
cavata, da soli, e in che modo ci siamo riusciti (delle volte semplicemente
resistendo a denti stretti).
Se chiediamo ad un amico o ad un collega cosa
apprezzano in noi avremo delle sorprese enormi.
Io scoprii di avere capacità di elaborazione, essere
colto e brillante, ma anche di essere un po' stronzo (stando tra i francesi
succede).
Quello che ci dicono gli altri è quello che ci rende
SPECIALI ed è da lì che si può cominciare il processo di AUTOPROMOZIONE.
Lo hanno detto in molti, anche Gandhi: se assumi una
postura o se ti sforzi di ridere anche se non c'è un cavolo da ridere, il
cervello incomincia una somatizzazione al contrario La mente si rallegra
condizionata dal corpo.
Mettersi le mani sui fianchi e stare con i piedi ben
piantati in terra ci fa acquisire consapevolezza, fiducia e forse riusciamo a
parlare in pubblico del nostro argomento preferito, il modo migliore per
autopromuoverci.
Bravo 7+
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