mercoledì 28 gennaio 2015

Riflessioni di Fabio Vaccarono sull'economia digitale.

Peccato che Fabio Vaccarono, attuale direttore di Google Italia, abbia lasciato la A.Manzoni&C. SpA. 
D'altra parte Google è il massimo per un manager del suo calibro, poi diciamolo aveva capito che dalle parti di De Benedetti  non c'era una vera intenzione di combattere, i giornali servono al gruppo CIR per fare e condizionare la politica, per difendersi e, a volte, anche per "coprire le vergogne".
Se fosse stato per Vacarono, il cartaceo già  sarebbe stato ridimensionato a favore di seri investimenti sul WEB. 
Credo di fare una sintesi corretta del suo pensiero in questi sette punti:
  1. Economia Digitale incide per un 25% sulla crescita del PIL e non c'entra nulla con l'alta tecnologia. E' solo una componente "turbo" orizzontale e trasversale per agricoltura, industria e servizi. 
  2. Internet è l'unica vera opportunità per la crescita italiana; basti pensare che in Gran Bretagna l'8% dell'intera economia è attivata dal "turbo" digitale, contro un misero 1,5% in Italia. Gli inglesi hanno una situazione demografica simile all'Italia, ma un'industria manufatturiera decisamente inferiore. Il loro vantaggio è culturale, non hanno sindacati ideologici, né intellettuali ancora fermi alle ideologie. la loro è una filosofia pragmatica.
  3. Il Governo  ha una timidissima strategia per il digitale, molto più efficace il progetto Google per il made in Italy.
  4. Il ritardo ventennale dell'Italia si può riassorbire, perché non sono necessarie economie di scala nel settore digitale, in altre parole: non è necessario essere una grande azienda. Certo non potremo resuscitare l'Olivetti né creare grosse realtà nel settore hardware. 
  5. Gli italiani producono cose ideali per il mercato digitale, che si possono capitalizzare esportando in un mercato con milioni di consumatori in tutto il mondo.
  6. i Consumatori italiani sono più avanti rispetto ai produttori italiani: cercano su internet e vanno in negozio a provare il prodotto e poi tornano a casa a comprare. (Io ad esempio vado da Mediaword-Trony-Euronics, vedo chiedo al personale e poi compro a metà prezzo sul WEB). Gli italiani sono i più grossi utenti di device mobili.
  7. Come detto il made in Italy è un brand desiderabile, un "heritage" poco copiabile, ma solo il 20% delle aziende italiane ha un sito Internet, definito da Vaccarono: Certificato di Esistenza in Vita Digitale , contro il 45% della Spagna e l'80-90% del nord Europa, che ha pochissimi atout da proporre rispetto all'Italia.
A mio personale avviso l'Italia e l'Europa stanno perdendo il treno per motivi demografici e per il loro "cinismo":  rispetto a cinesi, indiani e gli altri del BRICS, la maggioranza degli europei è convinta che domani sara peggiore di oggi.

http://www.tgcom24.mediaset.it/2014/video/fabio-vaccarono_2023025.shtml
https://www.youtube.com/watch?v=zTT4LCdYnIo
https://www.youtube.com/watch?v=J1DD_JE4e14


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