Molte cose le sapevo, ma molte altre no, per esempio che per colpa di Dionigi il Piccolo, non siamo nell'anno
2765 Ab Urbe còndita (AUC oppure a. U. c.)
NATALE
di
Mauro della Porta
Raffo
‘Cristo è nato certamente prima di
Cristo’.
Come tutti sanno, difatti, dopo – o non avrebbe avuto
senso visto che l’intento era di eliminarlo - la venuta al mondo di Gesù, Erode
il Grande diede il via alla terribile ‘strage degli innocenti’.
Considerato, però che il medesimo re di Giudea muore
nel 4 avanti Cristo, è evidente che Nostro Signore deve essersi incarnato
prima.
L’errore di datazione relativamente all’anno (è assai
probabile che Gesù sia nato nel 7 a.C.) è da imputare al monaco scita – della
Scizia - Dionigi il Piccolo che, rivoluzionando agli inizi del sesto secolo
dell’era volgare il calendario, decise di contare gli anni non più dalla
fondazione di Roma, come ancora si faceva, o, in alternativa, da Diocleziano,
ma, appunto, dalla nascita del Cristo.
Quanto al giorno preciso, pressoché infinite sono le
ipotesi e quasi nessuna, per converso, le certezze.
Così, fin oltre la metà del quarto secolo d.C, le
diverse comunità cristiane festeggiavano i natali di Gesù in date differenti: il
6 gennaio, il 21 marzo, il 17 aprile, non dimenticando, in questi ultimi casi,
che i Vangeli parlano di greggi all’aperto, cosa assai improbabile in
inverno…
La Chiesa romana non sentì in proposito alcuna
necessità di uniformare la festività fino a quando, in un momento di nuovo
splendore del paganesimo - che celebrava proprio il 25 dicembre di ogni anno la
sua più importante ricorrenza dedicando quelle ventiquattro ore al Sole Invitto
o al dio Mitra (di origini anatoliche e portato nell’urbe dalle truppe che
proprio in Anatolia avevano combattuto) – ai fini di sradicarlo, stabilì che in
quel giorno si celebrasse la Natività.
Occorsero la bellezza di molti decenni perché anche
le più lontane e sperdute comunità di credenti prendessero atto della
decisione.
Visto che ci siamo, sarà utile un’occhiata anche alla
cosiddetta ‘stella cometa’, quella che guida i Re Magi a Betlemme da
Gesù.
Per il vero, che fosse una cometa è sostenuto per la
prima volta da Giotto che, rappresentando la scena nella Cappella degli
Scrovegni, a Padova, ancora stupito dal passaggio nell’anno 1300 molto vicino
alla Terra della cometa di Halley, la dipinge come tale nel mentre le Scritture
parlano solo di ‘una stella’ senza ulteriori delucidazioni.
Ove, davvero, si volesse pensare ad una cometa (o a
qualcosa di molto simile all’apparenza), conoscendo gli astronomi le orbite di
questi corpi celesti ed avendo la scienza escluso che in quei lontani anni uno
di questi sia davvero transitato tanto in vista della Terra, sarebbe opportuno
parlare di una ‘congiunzione (o allibneamento) di pianeti’, fenomeno visivamente
simile.
Tornando al citato Dionigi, va rammentato che statuì
definitivamente che Cristo era nato il 25 dicembre dell’1 dopo Cristo, che
immediatamente prima si collocava l’1 avanti Cristo e che, per conseguenza
l’anno zero dell’Era Cristiana non esiste.
Ciò in ragione del fatto che fino al 1202 – è così
datata la pubblicazione del fondamentale ‘Liber abaci’ di Leonardo Fibonacci che
lo rivela all’occidente – lo ‘zero’ era concetto ignoto in tutto il mondo
romanico.
Fibonacci lo aveva appreso dagli arabi che, a loro
volta, lo avevano carpito alla ‘numerazione posizionale’ indiana.
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