Già nel 2008 il professor Norihiro Sadato aveva verificato che una buona reputazione personale è sentita dagli individui come un premio.
Infatti, monitorando l'attività cerebrale di chi aveva ricevuto un complimento; lo studioso giapponese aveva notato - mediante la risonanza magnetica funzionale - l'attivazione di una regione del cervello che coincide con quella che si accende nel momento in cui
riceviamo un pagamento in contanti.
Il 7 novembre '12 sulla rivista scientifica PLS One, il professor Sadato è andato oltre, affermando che ricevere complimenti non solo ci gratifica, come se venissimo pagati, ma ci fa essere più performanti nello svolgere le mansioni per le quali abbiamo ricevuto un "bravo".
Il tutto ovviamente corroborato da esperimenti, dettagliatamente illustrati, su dei volontari.
In pratica, il fatto che venga attivata una specifica area del corpo striato ogni volta che riceviamo dei complimenti, sta a significare che questi hanno un impatto fisiologico (cioè sul funzionamento degli organi).
Possono sembrare considerazioni banali, ma il metodo scientifico impone di verificare anche principi intuitivi. Nel nostro caso, come le parole possano influenzare il funzionamento degli organi.
In seguito ci saranno tanti distinguo su quali parole usare, da chi devono arrivare i complimenti,quanta parte della popolazione è sensibile ai complimenti. Ci saranno suddivisioni per sesso, classe di età, QI, e mille altri fattori.
La sostanza però resta: complimenti, gratitudine, riconoscenza, sorriso, gentilezza, collaborazione, solidarietà. Sono tutti atteggiamenti che migliorano il cervello e la nostra vita.
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