sabato 14 aprile 2012

La crisi delle ricerche di personale qualificato sui giornali e su internet.

La settimana scorsa su Repubblica è stata pubblicata mezza pagina RPQ (ricerche di personale qualificato)  con appena 5 annunci a pagamento.
Nello stesso giorno sul sito di Repubblica/Lavoro (www.miojob.it) le offerte di lavoro pagate dalle aziende erano 11.127.
Dieci anni fa, sempre su Repubblica, le pagine erano 6/7 con un centinaio di annunci, mentre su miojob (allora si chiamava Kataweb/Lavoro) ce n'erano pochi di più.
La constatazione è banale c'è stato un travaso degli annunci dalla carta al WEB.

In realtà le cose sono un po' più complesse. Anzitutto in questi dieci anni Il passaggio è avvenuto gradualmente,   inoltre nei giornali locali  lo svuotamento pubblicitario della carta non si è ancora del tutto manifestato, questo perché hanno notoriamente un lettorato più "antico", e quindi più fedele e tradizonalista.
Basti pensare che il Centro di Pescara a seguito del terremoto in Abruzzo ha avuto un incremento del 15% in termini di lettori.


Tolta la tara agli annunci WEB, che rimangono online circa 60 giorni, è del tutto evidente che gli investitori (direttori del personale e società di ricerca e selezione) si sono accorti che il curriculum che arriva dal WEB non è più soltanto quello del ragazzino smanettone, ma anche quello del manager azzimato.

Anche il direttore megagalattico sa che è meglio spedire il suo prezioso CV per e-mail.
Deve solo scegliere uno dei tanti siti specializzati.

Oggi i problemi di chi lavora nel settore della pubblicità specializzata nella ricerca del personale sono tre.
Il primo è congiunturale: la crisi mondiale che tutti conosciamo, ma che passerà appena ritornerà la fiducia ed il ciclo economico riporterà i consumi a tirare.

Il secondo e più grave problema è strutturale: la rivoluzione informatica, un annuncio di ricerca di personale su Internet costa dieci, venti volte meno sul WEB che sul giornale di carta. Pertanto anche se presidio entrambi mezzi e anche se la domanda sul WEB è aumentata, non riesco a realizzare neanche la metà del fatturato di dieci anni fa.

Il terzo problema è un corollario del secondo: i Social Network come LinkedIn, Viadeo e lo stesso Facebook si sono sostituiti , in alcuni casi, alla mediazione dello specialista.
Questo è un problema anche per le Società di Ricerca e Selezione del Personale che vedono il loro ruolo intaccato dal fai-da-te delle aziende, le quali direttamente scelgono i loro candidati. In più, quando non possono inserire da subito in azienda i profili interessanti  li tengono in stand-by  monitorandoli attraverso i social network.

Le possibili soluzioni le stiamo sperimentando, tra un paio di anni, se ci saremo ancora, la nebbia si potrebbe diradare.

23 gennaio 2015.
Come previsto, due anni dopo aver scritto questo articolo, non lavoravo più nel Gruppo Espresso, Massimo Ghedini, amministratore delegato di Manzoni, concessionaria di pubblicità del Gruppo, decise di sopprimere la divisione RPQ (ricerca personale qualificato), che smise di esistere nel 2014. Di idee ne avevo ancora molte: riesumare Somedia, creare una sinergia tra i giornalisti economici di Repubblica e delle testate locali,  creare eventi sul lavoro e molto altro.
Ormai però, nell'editoria, ogni sforzo è indirizzato solo al rallentamento dell declino.
La stessa Monica Mondardini -AD del gruppo CIR- avrà pensato che non sono necessari grandi manager con idee brillanti e coraggiose ma solo esecutori che accompagnino alla porta più gente possibile.

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