Sono molti i test per capire, in ambito lavorativo, se una persona è adatta o meno ad un'azienda. Soprattutto in Italia, dove vige l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori (elaborato da Gino Giugni, il socialista lombardiano) le aziende ci vanno piano prima di assumere un lavoratore, in quanto non esiste il divorzio e l'azienda deve tenersi la persona sbagliata a vita (come disse Franco Modigliani, premio Nobel per l'economia).
E allora giù test psicoattitudinali, grafoanalitici, di gruppo. E ancora: colloqui, consigli sulla stesura corretta del curriculum, come vestirsi, cosa dire, cosa non dire.
Ma cari datori di lavoro, che siate i padroni delle ferriere, o semplici direttori del personale, senza portafoglio.
Non è più semplice seguire i consigli millenari dei cinesi?
Se vuoi sapere la verità a proposito di qualcuno, vai a chiedere a quelli che
vivono nel suo stesso palazzo.
Io aggiungerei: sentite anche i vicini.
Poi, non illudetevi se vorrete pagare quel lavoratore come dite voi, lui lavorerà come vuole lui.
Se lo pagherete come dice
lui, gli potrete chiedere di lavorare come volete voi..
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