Ne è convinto Franco Fabbro, un esperto di neuroscienze, neuropsicologia e filosofia, con un focus su linguaggio, bilinguismo, meditazione e fondamenti biologici del pensiero.
La sua idea centrale è che l'educazione precoce a lingue, religioni comparate, musica e pensiero critico possa plasmare individui più tolleranti, superando la naturale tendenza umana al conflitto tra comunità.
In Neuropedagogia delle Lingue spiega come il bilinguismo stimoli il cervello, migliorando capacità cognitive.
In "La meditazione mindfulness" unisce neuroscienze e spiritualità per promuovere benessere mentale.
Nel suo ultimo lavoro, Biological and Neuroscientific Foundations of Philosophy, propone un nuovo paradigma filosofico basato su biologia e neuroscienze, evidenziando il ruolo dei simboli in DNA, psiche e linguaggio.
Personalmente lo sento molto vicino (così come sentivo Beniamino Placido) giudico il suo approccio originale e interdisciplinare: collegare neuroscienze, educazione e filosofia per affrontare problemi sociali come l'intolleranza è potente e moderno.
La sua enfasi sull'apprendimento precoce mi sembra una chiave per costruire società più aperte.
Iniziare già dai 4 anni non è solo possibile, ma coerente con quanto ci dice la ricerca neuroscientifica sullo sviluppo cerebrale:
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Lingue: la finestra critica per l’acquisizione linguistica è molto ampia nei primi anni di vita. L’esposizione precoce a più idiomi, senza ansia da prestazione, rafforza aree cerebrali legate non solo al linguaggio, ma anche all’attenzione, alla memoria di lavoro e alla flessibilità cognitiva.
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Musica: suonare o semplicemente essere educati all’ascolto musicale sviluppa le stesse reti neurali implicate nel linguaggio, nella matematica e nel pensiero astratto. È una palestra cognitiva straordinaria.
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Religioni comparate: presentate in modo narrativo e interculturale (storie, simboli, rituali), non come dogma, aiutano i bambini a capire che esistono molte visioni del mondo, evitando che si cristallizzi troppo presto una visione rigida dell’identità.
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Pensiero critico: ovviamente va declinato in forma adatta ai 4 anni, più come “pensiero curioso” e capacità di porsi domande che come logica formale. Ma già il semplice incoraggiamento a chiedere “perché?” e a confrontare versioni diverse di una storia sviluppa abbozzi di pensiero critico.
La forza di Fabbro sta nel suo approccio interdisciplinare: lega neuroscienze, pedagogia e filosofia a un progetto sociale. Non vede le scienze cognitive come pura ricerca di laboratorio, ma come strumenti per affrontare grandi sfide della convivenza umana, come l’intolleranza e il conflitto identitario.
In questo senso ricorda davvero figure come Beniamino Placido, capaci di muoversi su più campi senza perdere profondità.
L'enfasi sull’apprendimento precoce come chiave per società più aperte è in linea con le evidenze: nei bambini piccoli il cervello è “plasmabile” e aperto a modelli di convivenza, mentre dopo i 10-12 anni la plasticità diminuisce e gli schemi identitari si irrigidiscono.
Ecco uno schema sintetico di una “Scuola dei 4 anni” ispirata all’approccio di Franco Fabbro, pensata per stimolare apertura mentale, curiosità e tolleranza già dalla prima infanzia.
🌍 Scuola dei 4 anni – Moduli Educativi
1. Lingue
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Obiettivo: sviluppare bilinguismo/plurilinguismo precoce.
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Attività:
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Canzoncine, filastrocche e giochi in 2 lingue (es. italiano + inglese/francese/spagnolo).
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Storie illustrate raccontate in più lingue.
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Giochi di ruolo semplici (“ciao” in varie lingue, saluti, nomi degli animali).
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Benefici: maggiore flessibilità cognitiva, prevenzione precoce di rigidità culturali.
2. Musica
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Obiettivo: allenare l’ascolto, la memoria e la cooperazione.
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Attività:
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Percussioni con strumenti semplici (tamburelli, maracas).
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Ascolto guidato di musiche da varie culture.
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“Dirigere l’orchestra”: ogni bambino guida con gesti il gruppo.
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Benefici: rafforza linguaggio, matematica implicita (ritmo, sequenze), empatia e coordinazione.
3. Religioni comparate
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Obiettivo: mostrare la varietà delle culture e delle visioni del mondo.
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Attività:
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Racconti illustrati di miti e storie (es. Noè, Buddha, Anansi, Omero).
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Simboli semplici (sole, acqua, albero) nelle diverse culture.
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Piccole feste interculturali (es. Natale, Diwali, Hanukkah, Ramadan).
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Benefici: sviluppa rispetto e curiosità, riduce il rischio di intolleranza precoce.
4. Pensiero critico (curiosità guidata)
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Obiettivo: abituare a farsi domande e a confrontare versioni.
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Attività:
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Gioco del “Perché?” (i bambini pongono domande e si cercano più risposte possibili).
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Stessa storia raccontata da due punti di vista diversi → confronto.
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Giochi di logica base (memory, puzzle, sequenze colorate).
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Benefici: avvia al pensiero critico, stimola creatività e capacità di vedere alternative.
5. Mindfulness e consapevolezza
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Obiettivo: introdurre calma e auto-ascolto.
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Attività:
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Brevi respirazioni guidate con palloncini o pupazzi.
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“Ascolto del silenzio” per 30 secondi.
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Passeggiate sensoriali (toccare, annusare, ascoltare).
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Benefici: riduzione ansia, aumento concentrazione, sviluppo empatia.
📌 Principio generale: niente “lezioni frontali”, ma gioco, narrazione e rituali condivisi. Ogni modulo dura brevi momenti (10–15 minuti), intrecciati durante la giornata, per rispettare i tempi attentivi dei bambini.
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