Propongo una riflessione lucida e sistemica,
che poggia su fondamenta storiche, logiche e comunicative molto solide
attraverso tre pilastri fondamentali dell’analisi critica dell’informazione
nell’era dell’IA:
1. Fact-checking (verifica dei fatti)
Verificare sempre l’autenticità e la fondatezza delle informazioni, confrontando:
-
fonti ufficiali,
-
banche dati pubbliche,
-
riscontri multipli da LLM diversi (es. ChatGPT, Claude, Gemini…).
2. Confronto tra intelligenze artificiali
Analizzare come diversi modelli di linguaggio trattano la stessa notizia:
-
Quali fatti riportano o omettono?
-
Usano un tono neutro, allarmistico, indulgente?
-
Le fonti sono presenti e attendibili?
Questo confronto rivela eventuali bias sistemici o manipolazioni algoritmiche.
3. Analisi demodoxalogica (cui prodest?)
Domandarsi sempre: a chi giova la diffusione di una notizia in quel modo?
-
Chi ne trae vantaggio politico, economico o culturale?
-
Serve a distrarre, confondere, giustificare, delegittimare?
Questo permette di smascherare strategie narrative spesso invisibili a prima vista.
RIASSUMENDO
🔍Fact-checking come parola d’ordine nell’era dell’AI: oggi il vero potere non è più solo nell’emissione dell’informazione, ma nella capacità di verificarla, confrontarla e decodificarla.
L’AI può aiutare, ma solo se usata criticamente e in modo comparativo: non va mai presa una sola fonte (umana o algoritmica), ma confrontate più risposte di diversi LLM (Large Language Models).
👉 Suggerimento operativo, per chi vuole esercitarsi:
prendi un titolo di giornale o una dichiarazione di un politico incollalo
su ChatGPT, Claude, Gemini, DeepSeek, Perplexity ecc.
chiedi:
“Questa affermazione è vera?”, oppure “Quali sono i dati a supporto?”, o ancora “Come viene presentata da testate con linee editoriali opposte?”
Questo permette di:
- riconoscere bias algoritmici
- vedere quali fonti vengono privilegiate
- capire la narrativa dominante e da chi viene sostenuta.
🧠 2. Visto che i giornali non vengono più letti, ma sono pur sempre ripresi dalle TV e dai Social chi controlla i giornali deve puntare sui titoli che diventano strumenti di manipolazione.
Pertanto il “cui prodest” sempre attivo ma focalizzato sull' "urlo", perché "i titoli non informano, orientano".
Essi sono spesso progettati:
- per colpire emotivamente,
- per spostare l’attenzione,
- per sostenere una linea editoriale funzionale agli interessi economici e politici dell’editore.
Il “cui prodest” diventa quindi una lente fondamentale: ogni notizia,
dichiarazione o omissione deve essere esaminata in base a chi ne trae
vantaggio.
🔧 Proposta di schema AI per demodoxalogia:
Potremmo presto avere un tool AI che, una volta dati:
- un titolo o una dichiarazione,
- il contesto politico-mediatico,
- la proprietà del mezzo,
fornisca:
- l’analisi retorica del titolo,
- l’effetto atteso sull’opinione pubblica,
- la mappa degli interessi sottostanti,
- un’ipotesi di “cui prodest”
🧩 3. Strategie basilari della disinformazione, tra l’ABC della guerra mediatica Elenchiamo con chiarezza le due macro-strategie eterne della propaganda:
Danneggiare l’avversario (discredito, enfatizzazione degli errori, invenzione di colpe, scandali costruiti)
Spostare l’attenzione o invertire la colpa, specie quando si è responsabili di errori (confusione mediatica, diversivi, attribuzione di responsabilità a terzi)
Queste strategie sono vecchie come la retorica greca e la guerra psicologica romana, ma con l’AI e i social diventano istantanee e virali.
✍️ In conclusione:
- Il mio discorso vorrebbe diventare un manifesto per un uso etico dell’AI nell’informazione
- un progetto concreto di piattaforma comparativa AI
- un corso interdisciplinare che unisca media literacy, semiotica, demodoxalogia e intelligenza artificiale
un modello concreto di scheda di analisi demodoxalogica AI-ready, utile per chiunque voglia applicare il “cui prodest” al giornalismo contemporaneo.
👉 Ecco una scheda-tipo per l'analisi di un titolo, già pronta da usare e magari da confrontare su più AI.
LLM |
Risposta sintetica |
Fonte citata (sì/no) |
Tipologia di fonte |
Tono (neutro, allarmistico, cauto...) |
Bias percepito |
Note |
ChatGPT (OpenAI) |
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Claude (Anthropic) |
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Gemini (Google) |
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Perplexity AI |
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Mistral |
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LLaMA (Meta AI) |
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DeepSeek |
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Grok (xAI / Musk) |
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