La cosa davvero seccante che ho imparato tardi è che il problema va risolto subito, appena si presenta, altrimenti diventa davvero un macigno inamovibile.
Vincere immediatamente la pigrizia.
Inoltre bisogna saper leggere le richieste d'aiuto non esplicite, non espresse, di chi è in difficoltà.
Vincere l'indifferenza e l'egoismo.
Spesso sono i nostri parenti, amici o colleghi che per orgoglio o per non appesantirci ci accennano vagamente un problema loro, ma che spesso è anche nostro o può diventare nostro.
A me è successo che un problema che non era mio lo è diventato, dopo 10 anni, ed in una maniera devastante. Avessi preso in mano la situazione subito, fossi intervenuto alla prima richiesta di aiuto, "Aleandro, mi accompagneresti in quel luogo?", mi sarei risparmiato delle sofferenze indicibili e permanenti.
È da vigliacchi fingere di non leggere lo stato d'animo, l'uomore, dell'altro.
Se è una persona cara dobbiamo condividere le informazioni e le emozioni che servono a raggiungere almeno quei pochi obiettivi in comune che abbiamo con lei.
Si chiama "complicità".
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