sabato 29 aprile 2023

Utilità marginale decrescente, perché la psicologia è alla base dell'economia.

Negli anni 2000 si sono attribuiti premi Nobel per l'economia a studi che riproducevano intuizioni risalenti al 1800.
Questo conferma il mio convincimento che in realtà i Nobel per l'Economia, la Pace e, in parte, per la Letteratura, siano premi politici.

In cosa consiste il principio dell'utilità marginale decrescente?

Il principio dell'utilità marginale decrescente è un concetto economico che afferma che, nel consumo di beni o servizi, l'utilità marginale (cioè l'utilità aggiuntiva ottenuta dal consumo di una quantità aggiuntiva di un bene o servizio) diminuisce al crescere della quantità consumata.

In altre parole, ogni unità aggiuntiva di un bene o servizio consumata fornisce un ulteriore "piacere", ma questo piacere diminuisce gradualmente al crescere della quantità consumata. Ciò significa che la soddisfazione totale che si ottiene dal consumo di un bene o servizio aumenta con il consumo iniziale delle unità, ma diminuisce gradualmente fino a quando la soddisfazione si avvicina a zero.

Possiamo prendere ad esempio un panino o una bottiglietta d'acqua. Il primo mi dà grande soddisfazione, il secondo di meno e il terzo, meno ancora. Pertanto per il terzo panino potremmo pagare 1/10 di quanto pagato per il primo, o addirittura non voler pagare nulla. Mentre per la prima bottiglietta d'acqua saremmo disposti a dare l'equivalente di 10 panini.

Se consideriamo il mercato come un individuo gigante (un tutto unitario) vedremo che otterremo le curve di domanda e offerta. 

Ecco quindi che la psicologia (e inizialmente la fisiologia) è alla base dell'economia.

Questo principio è importante per i consumatori e per le aziende che producono beni e servizi. Per i consumatori, il principio dell'utilità marginale decrescente significa che devono valutare attentamente il costo marginale dell'acquisto di beni e servizi aggiuntivi in relazione all'utilità marginale che riceveranno da questi acquisti. Per le aziende, questo principio significa che devono tener conto dell'utilità marginale decrescente nel fissare i prezzi e nel determinare la quantità di prodotto da offrire sul mercato.


Arriviamo al punto.
Chi ha elaborato per primo il principio dell'utilità marginale decrescente? Quanto la psicologia conta nell'economia?

Il principio dell'utilità marginale decrescente è stato elaborato per la prima volta dall'economista tedesco Hermann Heinrich Gossen nel suo libro del 1854 intitolato "Entwicklung der Gesetze des menschlichen Verkehrs und der daraus fließenden Regeln für menschliches Handeln" ("Sviluppo delle leggi delle relazioni umane e delle regole che ne derivano per l'agire umano"). Gossen ha introdotto il concetto di utilità marginale decrescente come parte della sua teoria dell'economia matematica. Il principio dell'utilità marginale decrescente afferma che l'utilità di ogni unità aggiuntiva di un bene diminuisce man mano che se ne aumenta la quantità consumata.

E' mia opinione che la psicologia sia alla base dell'economia, inizialmente per un motivo fisiologico, non posso mangiare 10 bistecche o sempre la stessa minestra. Ma poi entra in ballo la psicopatologia di chi si arricchiesce oltre ogni limite, sì perché anche il denaro è un bene e volersene accaparrare troppo è una forma  di bulimia che oggi viene chiamata "filantropia".

L′autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell′immagine o dell'onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi all′autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62⁄2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet: qualora il loro uso violasse diritti d′autore, lo si comunichi all′autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione.


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