Clerici Vagantes, chierici vaganti o anche goliardi; sono gli studenti girovaghi che dopo l'anno Mille si spostavano nelle città universitarie d'Europa per poter seguire le lezioni che ritenevano più opportune la cosiddetta "peregrinatio academica".
In genere erano i "cadetti" cioè i discendenti di nobili famiglie che non avrebbero ereditato il titolo, né i possedimenti.
Pertanto dovevano arrangiarsi o diventare cavalieri o farsi monaci.
San Francesco reclutò nelle sue fila molti di questi "cadetti" e fu proprio per questo che per realizzare la sua "Vision" di realizzare un nuovo ordine a favore dei poveri, dovette cambiare la sua "Mission" visto che erano tutti nobili e gracilini, il Santo dovette rinunciare al facchinaggio all'alba nei mercati generali delle città, a favore della questua.
Inoltre impose il saio col cappuccio a punta e non arrotondato come usava la moda presso i signori. Dovevano essere immediatamente riconoscibili dai poveri come i membri di una stessa "tribù".
Alla prima metà del 1200 risalgono queste Poesie cantate (carmina) dai Chierici (burana, coloro che indossano la bura).
Già, ...ma COSA SIGNIFICA "Carmina Burana"?
Come abbiamo visto "carmina" è il plurale di "carmen" cioè "poesia cantata", sì ma... Burana che significa? Semplicemente "coloro che indossano il saio" (o tonaca). Pertanto i CARMINA BURANA sono le POESIE CANTATE DA COLORO CHE INDOSSANO IL SAIO.
Perché la parola latina "burana" indica coloro che indossano un saio? Perché i monaci indossavano vesti fatte con la bura (dal latino popolare bura: stoffa grossolana con cui venivano confezionati i sacchi), per metonimia la veste indicava chi la indossava. Qualcuno allarga ancora questa Metonimia all'intera abazia o all'intero convento. Quindi i Carmina Burana potrebbero essere tradotti come: POESIE CONVENTUALI.
Anche in francese la "bure" è una stoffa grezza, bruna, ruvida e robusta. Anche qui per metonimia,rappresenta il saio (froc), "froc de bure", saio di bura.
In seguito si perde il "froc" e rimane "bure de moine"; "bure franciscaine".
'C'était un vieillard en froc de bure, avec un chapelet au côté, une besace sur l'épaule, toute l'apparence d'un ermite." (Gustave Flaubert 1877 "La légende de St Julien l'hospitalier")
Ma attenzione, in alcuni dialetti del Nord "bura" è il pene, quindi carmina burana possono anche essere anche considerate le "canzoni del ca...".
Questi "straccioni di buona famiglia" si divertivano a bere e giocare nelle taverne ieri come oggi.
Presso i goliardi odierni il carme di maggior successo è IN TABERNA QUANDO SUMUS.
In taberna quando sumus, | Quando siamo alla taverna |
non curamus quid sit humus, | non ci interessa nient'altro |
sed ad ludum properamus, | ma ci dedichiamo al gioco |
cui semper insudamus. | per il quale andiamo matti. |
Quid agatur in taberna, | Quello che succede alla taverna |
ubi nummus est pincerna, | dove il soldo è allegria |
hoc est opus ut quaeratur, | questo sì che è interessante |
si quid loquar, audiatur. | state a sentire: |
Quidam ludunt, quidam bibunt, | C'e chi gioca, c'è chi beve, |
quidam indiscrete vivunt. | c'è chi vive indecentemente, |
Sed in ludo qui morantur, | E di quelli che si cimentano nel gioco |
ex his quidam denudantur; | alcuni perdono anche i vestiti. |
quidam ibi vestiuntur, | Qualcuno ne esce rivestito, |
quidam saccis induuntur. | e qualcuno rivestito di sacco, |
Ibi nullus timet mortem | qui nessun teme la morte, |
sed pro Baccho mittunt sortem : | ma per Bacco sfida la sorte . |
primo pro nummata vini. | Prima si beve alla salute di chi paga; |
Ex hac bibunt libertini; | poi beve il libertino |
semel bibunt pro captivis, | un bicchiere per i carcerati |
post haec bibunt ter pro vivis, | e poi tre per quelli vivi, |
quater pro christianis cunctis, | quattro per i cristiani |
quinquies pro fidelibus defunctis, | cinque per i fedeli defunti; |
sexies pro sororibus vanis, | sei per le brave donne, |
septies pro militibus silvanis, | sette per i militari; |
octies pro fratribus perversis, | otto per i fratelli traviati, |
novies pro monachis dispersis, | nove per i monaci dispersi, |
decies pro navigantibus, | dieci per i naviganti, |
undecies pro discordantibus, | undici per i litiganti |
duodecies pro poenitentibus, | didici per i penitenti, |
tredecies pro iter agentibus. | tredici per i viaggiatori; |
Tam pro papa quam pro rege | Per il papa e per il re |
bibunt omnes sine lege. | bevono tutti senza freni. |
Bibit hera, bibit herus, | Beve quello e beve quella, |
bibit miles, bibit clerus, | beve il soldato e il prete, |
bibit ille, bibit illa, | beve lui, beve lei, |
bibit servus cum ancilla, | beve il servo con l'ancella, |
bibit velox, bibit piger, | beve il veloce, beve il pigro, |
bibit albus, bibit niger, | beve il bianco e beve il nero, |
bibit constans, bibit vagus, | beve il costante, beve il vago, |
bibit rudis, bibit magus, | beve il rozzo, beve il mago, |
bibit pauper et aegrotus, | beve il povero e il malato, |
bibit exul et ignotus, | beve l'esule e l'ignorato, |
bibit puer, bibit canus, | beve il bimbo, beve l'anziano, |
bibit praesul et decanus, | beve il vescovo e il decano, |
bibit soror, bibit frater, | beve la sorella e il fratello, |
bibit anus, bibit mater, | beve la nonna, beve la mamma, |
bibit ista, bibit ille, | beve questo, beve quello, |
bibunt centum, bibunt mille. | bevon cento, bevon mille. |
Parum centum sex nummatae | I soldi durano poco |
durant, ubi immoderate | se immoderatamente |
bibunt omnes sine meta, | tutti bevono senza limite, |
quamvis bibant mente laeta. | ciascuno beve a mente lieta. |
Sic nos rodunt omnes gentes, | Perciò l'oste ci spenna |
et sic erimus egentes. | e noi siamo sempre al verde |
Qui nos rodunt confundantur, | Chi ci tratta così male |
et cum iustis non scribantur. | non sia scritto nel libro dei giusti. |
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