giovedì 22 dicembre 2011

Questi sono tempi POP.

Questi sono tempi POP, oggi conta più la cornice del quadro, come diceva il "sacerdote" della POP Art,  Andy Warhol.
Gli italiani moderni sono visti così nel mondo. Pertanto sono il popolo più pop, direi un POP-olino.

Forse perché la conoscenza diffusa ha fatto sì che non esistano più "geni" assoluti.
Lo stesso Eistein, a chi gli chiedeva quale fosse la fonte del suo genio, rispondeva: "saper tenere nascoste le fonti" (e lui sapeva di dovere molto a Max Plank, Ricci Curbastro e molti altri).
Ergo, ora che le fonti sono a portata di tutti con un click, è impossibile fare i fenomeni. La conoscenza è davvero collettiva e democratica.

Quello che vale per le idee, vale per la loro concretizzazione: i prodotti.
Tutti sanno produrre tutto, l'importante  è dare ai prodotti una "veste"che li renda rivoluzionari (dal design alla seduzione culturale). Vedi Steve Jobs con Apple.

In politica gli affabulatori con fortissimo valore aggiunto sono: Silvio, Umberto, Beppe, Antonio e Niki con le sue "narrazioni senza smagliature" .

postato da: Aleword alle ore agosto 25, 2011 11:51

Ora è arrivato  anche Matteo...

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