venerdì 5 marzo 2004

Le Marche

Le Marche sono una regione -come recita il nome- di confine. In esse risiedono i romagnoli (Pesaro-Urbino, si pensi a come parla Valentino Rossi); umbri (Entroterra montuoso di PU, AN e MC) e abruzzesi (Ascoli Piceno). I marchigiani più tipici sono nella bassa anconetana, la bassa maceratese e nel fermano.
Il nome alla regione lo ha dato Carlo Magno, in quanto essa si trovava tra i territori Bizantini di Ravenna ed il Ducato Longobardo di Spoleto, in seguito ci si mise pure lui ( a creare ulteriori "marche") donando alcuni territori al nascente Stato Pontificio.
Caratteristiche sociologiche e di temperamento variano molto dalla costa alla montagna. Il marchigiano montanaro è mite e parsimonioso, quello della collina è un po' più aperto e grande lavoratore, quello della costa è un grandissimo lavoratore che non teme confronti neanche coi brianzoli, i bergamaschi od i trevigiani.
Quasi tutti i marchigiani hanno la caratteristica di mantenere il profilo basso, delle volte troppo, questo li rende diffidenti e riservati, un po' come i veneti rispetto ai quali, però, sono molto meno gioviali.


Il marchigiano può sembrare maleducato: è molto probabile che se entrate in un negozio o in ambulatorio e salutate gli astanti, difficilmente qualcuno vi risponderà, e se qualche "estroverso" lo farà, sarà una risposta a bassissima voce.
 
E' il solito discorso dell'eccessiva riservatezza e del desiderio di "non dare spettacolo".A questo cliché sfuggono gli "scarpari" della costa meridionale, amanti di vistose Mercedes, AUDI e BMW. Il campione di questa categoria può essere considerato Diego Della Valle (TOD's, Hogan, Fay). Grazie allo sdoganamento di Gianni Agnelli, che amava indossare le sue scarpe, Della Valle ha cominciato a raffinare il suo linguaggio (ed a mettere la esse dolce anche dove non serviva). In seguito si è completamente disinibito. L'acquisto della Fiorentina ne è la prova. Mai il marchigiano medio si sarebbe esposto tanto. 

La "marchigianità" è rappresentata dalla famiglia Merloni (Indesit, Ariston) che ha inviato suoi rappresentanti in politica sempre in punta di piedi, anche da ministri.
Da Francesco Casoli (Elica) senatore del Pdl stimato anche dalla sinistra.
Da Igino Straffi creatore delle WINX e di Rainbow.
Dalla Clementoni che costruì la sua fortuna anche grazie all'apertura mentale del fondatore Mario che diede fiducia al mago Silvan, il quale, era il 1971, cercava un fabbricante di giocattoli a cui proporre i suoi trucchi per bambini.

In breve, secondo me, il vero marchigiano è come l'anatra, all'apparenza immobile, ma sotto il pelo dell'acqua  mulina le zampette come fossero eliche.

 Veniamo ai Must delle Marche:

ENTROTERRA: Gradara, borgo fortificato e castello, San Leo col suo borgo e la Rocca (ora passata a Rimini grazie alle battaglie di Tonino Guerra), Urbania (le mummie), Urbino Palazzo ducale del Laurana, Fossombrone La Gola del Furlo, Le grotte di Frasassi a San Vittore di Genga, Fabriano e il museo della Carta, Pioraco paese dove è nata nel '300 la carta moderna (percorso naturalistico storico tra cascate e reperti, si arriva all'improvviso in cima al paese credendo di essere ancora in piena montagna) .Camerino città ducale, Rocca del Borgia, convento di Renacavata (dove è nato l'ordine dei Cappuccini). Ascoli Piceno una delle più belle piazze Medievali italiane.
Monti Sibillini: Visso, Ussita, Castel Sant'Angelo Sul Nera (piste da sci, montagna dolomitica con 8 cime sopra i 2200 metri)

COSTA: Fano, Senigallia, il santuario di Loreto, Numana e Portonovo, Ancona San Ciriaco e il Passetto. San Benedetto del Tronto (la città col maggior numero di palme in Europa).

CIBO: Vincisgrassi (lasagne con rigagli di pollo), Coniglio in potacchio nell'anconetano (con enormi spicchi d'aglio in "camicia" da succhiare), Brodetto all'anconetana, penciarelle (rasrissime tagliatelle senz'uovo, versione maceratese degli stringozzi umbri)
Crescia nell'entroterra (una focaccia da imbottirre), Ciabuscolo (salame tenero), Trote al cartoccio (a Visso e Sefro), Crescia Fogliata a Fiuminata( strudel dalla tradizione millenaria, frutto della sudditanza longobarda), pappardelle alla lepre e cinghiale in salmì a Fiastra. Formaggio di Fossa nel Montefeltro (San Leo), Prosciutto di montagna (Carpegna e Fabriano). Tartufo a profusione ovunque.


Tutti i marchigiani hanno un substrato Piceno, nel senso degli antichi piceni e/o picenti. Popolo guerriero e bellicoso che più di 3000 anni estendeva il prorpio territorio fino a Teramo.
Alcuni piceni risentono  più dell'influenza celtica, altri di quella umbra, mentre la fascia costiera risente molto della presenza dalmata.
Nonostante l'omologazione di 700 anni di storia romana le differenze permangono nella calata.
 


postato alle ore marzo 05, 2004 17:40 (modificato nel 2012) | link | commenti
categorie:

Nessun commento:

Posta un commento

L′autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell′immagine o dell'onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi all′autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62-2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet: qualora il loro uso violasse diritti d′autore, lo si comunichi all′autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione.